mercoledì 23 luglio 2014

Alla fine l'ammore vince sempre (cronaca poco seria del primo consiglio comunale del Biancardi-BIIIIIIIISSS)



A Nola parla solo la Trinchese. E se non parla, fa comunque parlare di se. Mi si perdoni il gioco di parole ma… the day after il primo consiglio comunale si scopre (o meglio, ora ci sono le prove) che il partito dell’amore, del ‘volemose bene”, dell’ “uniti facciamo paura” non è immune da liti, ‘appiccichi’ e mazzate (ovviamente virtuali). Rumors parlano di una “questione vice-sindaco” apertissima (in lotta Trinchese e De Lucia), qualcun altro sussurra che la posta è molto più alta (in ballo ci sono deleghe o assessorati). Si parte da una certezza: niente Trinchese, niente giunta. E’ stato comunicato che nelle prossime ore (ne sono passate 24 e ancora niente) verranno fuori i nomi, magari in attesa di un intervento ‘pacificatore’ del deus ex machina mariglianese.
E mentre si attendono buone (o cattive) nuove sulla giunta ecco il racconto (semiserio) del primo consiglio comunale del ‘Biancardi-BIIIIIS’…

Ore 9.45 Avvistati da me medesimo Michele Cutolo e Nicola Trinchese a colloquio nei pressi della chiesa del Carmine. E’ un caso, un segno (divino?), una premonizione… Ma vuoi vedere che qualcosa oggi andrà storto (penso). Naaaa, quelli sono il partito dell’amore…
Piccola nota. Interrogato sul ‘colloquio’ Michele Cutolo spiega: “Io e Nicola parliamo solo di gigli”… E infatti Barra è sempre più vicina, vediamo di ‘appararci’ e fare bella figura

Ore 10.15 Tutta l'opposizione viene avvistata da ‘Scaramurè’ per un caffè, poi insieme in Comune

Ore 10.30 Mani che si stringono, saluti, baci e abbracci. Ci si accomoda nei banchi…

Ore 10.48 Si parte. Le assenze della Trinchese e di Tufano saltano subito all’occhio. E’ Enzo De Lucia che presiede il consiglio. Ma Arturo Cutolo non gli dà neppure il tempo di parlare che già si getta all’attacco a testa bassa (“ma dov’è la Trinchese?”).

Ore 10.49 I microfoni (assai pezzottati) non funzionano. O meglio funzionano solo quando parla De Lucia. Quando tocca a Cutolo questi si spengono. Si va avanti tra un ‘prova, prova… sì sì prova’, e un 'oh, ah prova' (manco solo qualcuno che dica, guagliù proviamo l'alzata...).  I ‘tecnici’ (solo uno a dire il vero) della società esterna che gestisce il servizio cercano di rimediare all’inconveniente. Dalla platea: “Andate a comprare microfoni nuovi”. Risate.  L’amministrazione comunale fa sapere che non ha colpe in merito al mancato funzionamento dell’impianto audio (è una eredità della vecchia amministrazione, si verrà a sapere dopo). Sempre Cutolo fa notare che il ‘non funzionamento’ dei microfoni potrebbe compromettere la registrazione della seduta. Risposta dal tecnico: “No problema. Parlate lo stesso. I microfoni funzionano, sono gli  amplificatori che sono rotti. Anche se non funzionante il microfono registra lo stesso”. Propongo di fare uno squillo a Feliciano Natalizio (che lui un microfono e un paio di casse ce le ha sempre a portata di mano). Dopo un’oretta di tarantelle varie e prove microfonarie, finalmente SI COMINCIA. E comunque assai comica la scena dei consiglieri che si alternano ad un microfono che non funziona…

Ore 11.40 circa La ‘neo consigliera’ De Stefano (con garbo ed educazione) prova a spiegare ad Arturo Cutolo la questione microfono-registrazione. Piovono fischi dalla platea (e qualcuno grida ai giovani di stare al posto loro). La 'malcapitata' aveva dimenticato l'esistenza del reato di 'lesa maestà nolana'. Immediato il “pentimento” della De Stefano che da ora in poi fino alla fine del consiglio ci penserà millemila volte prima di aprir bocca… E insieme agli altri ‘esordienti’ parteciperà alla seduta soltanto con ‘vibranti’ ed entusiastiche alzate di mano… Nola continua ad essere un paese per vecchi (fanno eccezzione la Trinchese - per motivi giglistico-familiari lei è 'maestà' - e il 'giovanegiàvecchio' Velotti, prossimo consigliere comunale).

Ore 12 Se l’aula non è microfonata, tutt’altra cosa all’esterno. Lì gli amplificatori funzionano ottimamente e ogni intervento rimbomba. I timpani sono messi a durissima prova…

Ore 12.15 Cutolo e Iovino continuano a dare spettacolo. E’ tutto un mulinare di braccia, a colpi di spada e sciabola. Biancardi, non batte ciglio, replica di fioretto (e battutine).  Altra gran bella figura per la maggioranza con Antonio Manzi che conferma (ove ce ne fosse bisogno): “anche nelle migliori famiglie si litiga”. Biancardi si porta le mani alla fronte. Cutolo gongola. Crolla un mito: è ufficiale, anche a Nola il partito dell’amore non esiste più.

Ore 12.22 Si procede alla votazione del presidente del consiglio. Eletto Rino Barone con 14 preferenze. 9 voti per la Vecchione (candidata dell’opposizione). Altra figurella della maggioranza. Il ‘veterano’ Roberto De Luca sbaglia a votare (sulla sua scheda scrive Barone-La Marca)… stranamente, the day after, la versione ufficiale parla di un astenuto (vedi http://www.comune.nola.na.it/index.php?option=com_content&view=article&id=2284&catid=70:comunicati-stampa&Itemid=319 ). Poco dopo viene eletta alla vicepresidenza Giusy La Marca. L’opposizione non vota.

Ore 12.30 Fioccano figure di merda che è un piacere in ‘casa maggioranza’. Dai banchi dell’opposizione Tripaldi e Vitale fanno notare l’illegittimità dell’elezione del presidente Barone (violazione art. 24 del regolamento del consiglio comunale). Le procedure infatti prevedono la nomina di tre scrutatori, mentre ne sono nominati solo due (De Stefano e Parisi).

Ore 12.35 (più o meno) Il consigliere Tufano pare venga beccato… Filone sgamato e riaccompagnamento forzato in aula (da parte di un genitore). Il consigliere poi dichiarerà “Non accetto strumentalità” (chapeau)

Ore 12.40 Continua l’attacco dell’opposizione che mette alle corde Biancardi e soprattutto il segretario plenipotenziario Montazzoli, chiamato più volte in causa. Montazzoli replica una prima volta che non è tenuto a rispondere e che le ‘domande’ vanno poste al presidente Barone. Ennesima barzelletta. Interrogato sulle questione di legittimità Barone risponde “non lo so, chiedete a Montazzoli”. Siamo alle comiche (parte II).

Ore 12.45 Visto il successo delle prime due serie, al via le comiche (parte III). In merito alla violazione degli articoli 24 del regolamento comunale e26 dello statuto del Comune di Nola (che testuale recita “Il Sindaco nomina il Vice Sindaco e gli Assessori prima dell’insediamento del Consiglio Comunale…”)  Montazzoli replica: “Il problema non sussiste. La seduta è perfettamente valida anche perché dopo gli articoli 24 e 26 non ci sono articoli successivi sanzionatori”… Tra colleghi “metalmeccanici dell'informazione” ci guardiamo stupiti… qualcuno non riesce a trattenersi e sfugge un “ma chist o ver fa’”… E giù a ridere (o sorridere).

Ore 13 circa Riflettori puntati su Biancardi che legge ‘eroicamente’ una lunga relazione programmatica. Da notare il prestito degli occhialini (prima da Montazzoli poi da altri…). Piccolo consiglio all’avvocato: li vogliamo prendere un paio di lenti da vista, con montatura trendy, sulla scia magari del Tripaldi style per intenderci o anche come quelli dell’ex (?) assessore alle Finanze Russo color viola-magenta, davvero cool…

Ore 13.30 Biancardi prosegue senza affanni la maratona programmatica. La sala comincia a svuotarsi, la lunga lettura annoia. Colpisce (oltre a qualche interessante contenuto, che sarà oggetto di altri post) la ‘capacità atletico-salivare’ del primo cittadino nolano che non beve neppure una goccia d’acqua ma riesce comunque a tenere i toni abbastanza alti… Da medaglia d'oro olimpica.

Ore 13.55 Finisce la lettura di Biancardi. Qualcuno tira un sospiro di sollievo. L’aula è semideserta. In pochi hanno resistito (medaglia al merito a me medesimo, Bianca Bianco e Nello Lauro). Ammirevole anche la forza d’animo di gran parte dell’opposizione che resta incollata al proprio scranno. Notevole anche lo sforzo degli ‘esordienti’ di maggioranza De Stefano, La Marca e Napolitano… Manco uno sbadiglio.

Ore 14.00 La parola passa alle opposizioni. Nell’ordine parlano Vitale, Tripaldi, poi Cutolo, Iovino, Marone (troppo morbido il suo intervento, che strappa anche ironici sorrisi a qualcuno della maggioranza), Pizzella (simpaticissimo il siparietto con Geremia Biancardi che “non ti ascolto perché non voglio sentirti parlare male di me, amico mio…”), Carmela Scala (un colpo al cerchio due alla botte). Muti come pesci fuor d'acqua le new entry Parisi e Vecchione.

Ore 15 circa Mentre si continua a sproloquiare l’aula consiliare si svuota. Anche una super stacanovista Tripaldi viene meno e non riesce a rinunciare alla sigaretta post caffè. Il dibattito comunque continua… Si punta il dito sul grave atto ‘formale’ (ma anche sostanziale direi) della mancata nomina della giunta. i tempi si dilatano sempre di più... qualcuno comincia a spazientirsi, soprattutto sponda maggioranza e la Napolitano sbotta: “ma questi lo sanno che noi dobbiamo anche lavorare, mica possiamo restare qui a perdere tutto sto tempo. Non tutti sono dipendenti statali…” (complimenti per lo stile senorita). Immediata la replica di uno scatenatissimo Iovino che non le manda certo a dire…

Ore 16 Resto sempre più solo. Anche gli stoici colleghi Lauro e Bianco si allontanano…

Ore 16.10 Dulcis in fundo si passa alla votazione per i membri della commissione elettorale. Stavolta niente figura di merda, gli scrutatori nominati sono tre. Eletti Napolitano (che così può andare a casa a lavorare invece di stare lì a perder tempo a spese dei contribuenti), Moccia e Parisi. Supplenti Tufano, Pizza e Vecchione.

Ore 17 circa Finisce tutto e si va a casa…

Medaglia al merito (con menzione d’onore) va ad un giovane fidanzato ‘nolano’ (la compagna era al battesimo come consigliere) rimasto UNICO tra gli highlander che sono riusciti a sciropparsi l’intero consiglio comunale. Alla fine ne è rimasto solo uno tra il pubblico (LUI!!!). E' riuscito pure ad avere la meglio sul 'trombone nolano' Raffaele Napolitano (andato via un quarto d'ora prima). Avrei voluto stringergli la mano per solidarietà maschile (cosa tocca fare certe volte ehhhhh). Dopo sei ore era stravolto peggio di chiunque altro… Ahh la forza (ma non il partito) dell’amore…Quella vince sempre (anche se non vai in chiesa)

Niente paura. E' tutta una recita, una finzione... alla fine l'ammore vince sempre (pure se non vai in chiesa)

2 commenti:

  1. Ciao Vincenzo, complimenti per la tua cronaca e per la flemma direi andreottiana. Nola mi pare sempre più Camelot. Ci hanno dato un re, che di questi tempi si usa, ed i cavalieri della tavola rotonda (che non c'è ancora) si mostrano irrequieti. Io tifo per la bella Ginevra.

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  2. A me Ginevra non ha mai convinto. Sposa Artù e lo cornifica con Lancillotto... In onestà preferisco la tenebrosa Morgana, sorellastra di Artù che poi 'tradisce' perchè il suo amore non viene corrisposto dal Re...

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