martedì 8 luglio 2014

Il PD di Nola (ma non solo) alle grandi manovre (o manovrine)



Non credo ci sia alcun dubbio che i piani dei grandi (?) ‘strategòs’ del PD sezione di Nola prevedano un progetto di crescita a lungo-lunghissimo termine e che, almeno nelle intenzioni, l’esperimento (a parer mio fino ad ora fallimentare, soprattutto considerando i numeri – ma accetto anche pareri contrari) della lista unica con Città Viva vada inteso proprio in tal senso. Ed infatti il partito di via Tansillo pare non stia perdendo tempo e, incassata la mazzata delle comunali, è pronto ancora una volta ‘a costruir su macerie e mantenersi vivo’ (cit.), cosa che puntualmente accade a Nola ogni cinque anni. Da fonti certe, infatti, arriva la notizia delle prime riunioni. Obiettivo strategico: gettare le basi di una rifondazione (l’ennesima) del partito nolano e stabilire le linee guida e le azioni da proporre in consiglio comunale. Pd che in consiglio comunale sarà rappresentato da Andrea Manzi… ops pardon da Luisa Marone.
Un lavoro, a breve termine, finalizzato alla ricerca di consensi e ad un maggiore radicamento sul territorio anche in vista della prossima scadenza elettorale (attendiamo con una certa ansietà i risultati). Nel 2015 infatti si terranno le elezioni per il Consiglio Regionale e non c’è dubbio che il PD nolano voglia dire la sua, o quantomeno si ILLUDA di poterlo fare. Elezioni regionali che però potrebbero passare per le primarie (ad ora il condizionale è d’obbligo, ma si va verso un sì) che, se ci saranno, dovrebbero tenersi ad ottobre, e che soprattutto potrebbero anche essere aperte a tutta la coalizione. Le grandi manovre (o piccole manovrine – dipende dai punti di vista e dalle aree geografiche) sono già cominciate…
E mentre a Nola sono intenti a rifondare, pianificare e ‘manovrare’, è altrove che si tiene (anzi si è tenuto, stando alle ultime news in merito) lo scontro decisivo. Napoli e la Campania tutta (ad eccezione di Nola ovviamente, che resta ovviamente ai margini) il campo di battaglia… E alla fine della aspra contesa (cominciata a febbraio con il congresso regionale) si è finalmente riusciti a trovare l’accordo per il ‘rinnovato’ assetto del PD campano. Dopo le ‘indicazioni’ arrivate da Roma a tenere una ‘linea di coesione’ (all’insegna dell’unità) si è riusciti a trovare una quadratura del cerchio. Dopo la vittoria di Assunta Tartaglione (area renziana) nell’ultimo congresso regionale (58%) si è finalmente riusciti ad accordarsi sul nome del presidente, che sarà il deputato casertano Stefano Graziano (area Vaccaro, uscita sconfitta all’ultimo congresso regionale), mentre Massimo Cataldo (area Grimaldi, anche questa sconfitta al congresso) dovrebbe guidare il collegio dei probiviri. Ancora in discussione invece  un eventuale allargamento della segreteria con la ‘mozione Paolucci-De Caro’ che propone una ripartizione in base alle percentuali ottenuto all’ultimo congresso regionale (mozione che però non piace affatto alla maggioranza).
E proprio  Umberto Del Basso De Caro sembra stia affilando le armi in vista delle primarie (soprattutto se a queste parteciperà il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca). Primarie che sembra facciano gola anche alla giovane Pina Picierno… e si vocifera anche di una ‘scesa in campo’ di Raffaele Cantone... Per ora però di certezze ce ne sono davvero poche ed è solo un susseguirsi di rumors e indiscrezioni.
Nell’attesa delle decisioni nei piani alti (o intermedi), il Pd Nola resta alla finestra (o meglio sarebbe dire alla serranda… quasi sempre chiusa), in attesa di ordini di scuderia e provando, magari, a strappare qualche concessione o posto al sole. Sempre sperando di non fare la fine della scorso ‘quinquennio’ quando restò, in corsa, a quota ZERO visto l’abbandono dei ‘suoi uomini’ in consiglio comunale.


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