martedì 2 settembre 2014

Una (auto)strada ai confini della realtà: l’A18 Messina-Gela (ovvero “Benvenuti nel profondo Sud”)



L’ispirazione di questo post nasce dalle mie vacanze siciliane… Mi sono imbattuto in una storia che vale la pena di essere raccontata…

Segnaletica sull'autostrada senza noma
L’autostrada A18 collega, o meglio dovrebbe farlo, Messina e Gela, passando per Catania prima e Siracusa poi. L’obiettivo sarebbe (condizionale d’obbligo) quello di favorire lo sviluppo industriale della Sicilia sud-orientale. Inutile dirlo... ma l’autostrada è incompleta, con l’ultima tratta, Modica-Gela, ferma alla fase di progettazione. Se la si vuole percorrere nel suo intero (ovvero fino a Rosolini), tutto fila abbastanza liscio fino alla barriera (casello) di Catania, poi viene il bello (o il brutto, dipende dai punti di vista).
Grazie ad una serie di indagini in rete scopro che da Catania (esattamente all’uscita San Gregorio) questa cambia nome in "A18 dir." Il tratto in questione (l’A18 dir appunto) è lungo la bellezza di 3.7 km, poi l’autostrada, all’altezza di Canalicchio, scompare. Esatto, avete compreso bene: scompare. Per un’altra decina di chilometri la suddetta A18 dir si appoggia alla tangenziale di Catania. Ma dall’uscita di Passo Martino non si è più sulla A18 ma, udite udite, si viaggia sull’unico tratto di autostrada italiana che non ha nome (alfanumerico). I siciliani la chiamano la “Catania-Siracusa” ma questo ottimo (costruito davvero bene, soprattutto nella prima parte, e inaugurato nel 2009) tratto di autostrada di 25 km (per precisione sono 24.6) non ha denominazione. Tanto che sui cartelli vari si trova la sigla “aut. CT-SR”. Altra piccola chicca (che trovo divertente) è che la suddetta autostrada non arriva affatto a Siracusa ma a Villasmundo (nei pressi di Augusta).

DAL VERDE AL BLU (niente di più)... Da Villasmundo in poi, senza che uno se ne possa rendere conto, in piena continuità - o quasi - d'asfalto, si passa in un battito di ciglia sulla SS 114 Orientale Sicula. Il colore della segnaletica passa improvvisamente dal verde al blu e soprattutto (tenete a mente questo particolare, più avanti nella lettura scoprirete il perché…) si trovano indicazioni per le aree di servizio che esistono davvero e non solo sulla cartellonistica. La strada è tutto sommato accettabile (anche perché il tratto successivo è surreale e quindi questo dopo sembrerà un autodromo) anche se, secondo un'indagine ACI del 2006, la ss 114 Orientale Sicula è tra le dieci strade statali più pericolose d’Italia. Dallo svincolo Siracusa Sud (con lavori ancora in corso) si torna sulla autostrada A18. Ovviamente in piena continuità con la ss 114 e con i 25 km della “Catania-Siracusa”. Io mi sono già perso, immagino voi lettori...

Il tir incastrato al casello virtuale di Cassibile
DULCIS IN FUNDO (è proprio il caso di dire). Percorrere l’ultimo tratto è davvero un’esperienza border line. Si comincia passando per la barriera (qualcuno la chiama anche svincolo, ma a parer mio non lo è affatto) di Cassibile, con caselli annessi. Ovviamente i lavori sono ancora in corso. Lavori che obbligano una strettoia, che conosce bene il presidente della Regione, Crocetta. Nei pressi della barriera infatti Crocetta e la sua scorta ebbero un gravissimo incidente nel settembre del 2013. Incidente che lo stesso Crocetta attribuì (forse in maniera autoreferenziata, anche se a pensar male…) alla mafia. Di certo chi stava effettuando i lavori lo stava facendo in pieno ‘sud-style’ (cioè una chiavica). Sotto accusa il posizionamento dei divisori nei pressi della barriera (o casello), con annesso restringimento della carreggiata ovviamente non segnalato (almeno fino alla data dell’incidente).  Una ‘disattenzione’, quella del posizionamento dei divisori, che ha provocato (non troppi giorni dopo) un altro incidente con un tir che si è letteramente incastrato nel casello (lo so, è una scena tragicomica – fonte http://www.giornalesiracusa.com/notizie/2013/10/28/sicilia-crocetta-la-mafia-dietro-il-mio-incidente-al-casello-di-cassibile). Ovviamente, sempre in pieno ‘sud-style’, in merito all’incidente  è partito il più classico degli scaricabarile, senza che nessuno (dalla ditta che stava effettuando i lavoro al Consorzio per le Autostrade Siciliane) si sia assunto anche una minima parte di responsabilità. Alla fine è cambiato poco o nulla. Almeno adesso il restringimento di carreggiata è segnalato (che culo). Inutile ricordare (almeno ai lettori siciliani) che il casello a Cassibile, almeno per ora, non è a pagamento: quindi nessuna sbarra, niente di niente, solo una struttura messa lì in attesa di funzionare (una roba simile manco sulla ‘mitica Salerno-Reggio Calabria’). 
Tornando all’ultimo tratto della A18, passo a descrivere la strada che ho percorso (purtroppo o per fortuna) più di una volta. L’esperienza è da provare almeno una volta nella vita, e soprattutto prima che finiscano i lavori (e immaginado le tempistiche, secondo me di tempo ne avete ancora) Sembra di essere ad un parco giochi: un mix tra le montegne russe e il tagadà, passando per l’ottovolante e il tunnel dell’orrore. Sospensioni, ammortizzatori e braccetti dell’auto sono sollecitati da continui avvallamenti che neppure un rally su sterrato. La strada è comunque molto pericolosa (che i peggiori tratti dell’Asse Mediano in Campania gli fanno un baffo). La segnaletica su asfalto è completamente assente, e quando è presente sembra pigliarti per il culo. E se la segnaletica su asfalto ‘sembra’ solo pigliarti per i fondelli, non hai dubbi sulla cartellonistica: qualche burlone deve essersi proprio divertito. Cartelli che indicano l’esistenza di aree di servizio che però non arrivano mai, svincoli virtuali e una continua lotta tra la vegetazione e l’asfalto, con la prima che in più di un’occasione sembra avere la meglio. Preferisco sorvolare sulle condizioni dell’asfalto (lavorate di fantasia). Entro la fine del 2014 questo tratto di autostrada dovrebbe (condizionale sempre d’obbligo) essere a pagamento. Sarebbe davvero la ciliegina sulla torta.
L’autostrada A18 termina a Rosolini. Attualmente è aperto un cantiere per un ulteriore tratto (da Rosolini a Modica). Come già accennato in precedenza invece, la tratta fino a Gela è ancora in fase di progettazione.

FORSE NON TUTTI SANNO CHE... Le pessime condizioni dell’ultimo segmento della A18 ‘costrinsero’ la procura di Siracusa al sequestro del tratto Noto-Rosolini causa “cedimenti anomali e pericolosi” e “una fessura di circa 40 cm”. Pressioni da più parti però nell’ottobre del 2008 ‘costrinsero’ alla riapertura della tratta in questione.

RICAPITOLANDO. L’autostrada A18 è di fatto divisa in più tronconi (ne ho contati quattro), anche se in teoria (e pure in pratica) è un’unica strada continua. Se tutto fila più o meno liscio fino a Villasmundo-Augusta, poi vi accoglie il cartello (stavolta solo virtuale) “Benvenuti nel profondo Sud” …

Piccola curiosità 1: sul tratto della Catania-Siracusa, c’è lo svincolo Lentini-Carlentini, che immette sulla ss 194 Ragusana (e che porta, nomen omen, a Ragusa). Peccato che inizialmente la segnaletica non prevedesse affatto l’indicazione per Ragusa (o ss 194 Ragusana), aggiunta dall’Anas solo in seguito alle proteste di politici locali e non.
Piccola curiosità 2: l’autostrada in questione è il tratto conclusivo della “strada europea E45” che collega Karesuvanto (Finlandia) a Gela. Mi piacerebbe vedere la faccia di un finlandese che percorre l’ultimo tratto della A18…
Piccola curiosità 3: non fatevi scoraggiare dalle difficoltà: la parte sud orientale della Sicilia è stupenda (la parte pèiù bella a parer mio). Modica (un gioiellino), Ragusa, Noto meritano ASSOLUTAMENTE di essere visitate. PROVATE PER CREDERE....


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