Nessun preambolo o introduzione di sorta. Questa volta
(udite udite, proverò pure ad essere breve) arrivo subito al sodo: a me il manifesto della Festa dei Gigli
2016 piace. E’ senza alcun dubbio un piccolo balzo in avanti rispetto alle
passate edizioni (del manifesto però) ma… Ma, ancora una volta, non si centra
il problema (d’altronde è una questione per addetti ai lavori).
Quando si parla di marketing e di comunicazione, ho imparato
(o meglio mi hanno insegnato) che una
cosa non deve piacere: DEVE FUNZIONARE. E allora la domanda non è: il
manifesto è bello o brutto, ma QUESTO
MANIFESTO FUNZIONA? E ancora: questo manifesto assolve al compito per cui è
stato ideato e creato?
Da addetto ai lavori ritengo che questo manifesto non
funzioni. E vi spiego il perché. Andando nuovamente diretti al punto.
Quando verrà riprodotto su cartellonistica o brochure o
altro materiale pubblicitario e/o informativo sarà compreso da chi non ha mai
visto la Festa? Io credo proprio di no. La Festa dei Gigli non è il Palio di
Siena, conosciuto pure al Polo Nord e nel deserto di Gobi. Sono davvero pochi
in Italia, quasi nessuno all’estero a conoscere la nostra Festa. Ecco perché
questo manifesto NON FUNZIONA.
Mettetevi nei panni di un turista che non conosce i gigli: cosa capireste da
quel manifesto? Ve lo dico io: una beneamata minchia. Al massimo uno potrebbe andare
sul sito istituzionale della Fondazione che non è tradotto in inglese (sperare
nel tedesco e nel russo poi è utopia) e quindi col cazzo che verrebbe a Nola o
quanto meno valuterebbe l’opzione.
Seconda questione: il tempo di esposizione. Per i non
addetti ai lavori, la pubblicità funziona per quattordicine. Il periodo di
affissione va di 14 giorni in 14 giorni. Anche per questo il manifesto NON FUNZIONA. In un mese al massimo di
affissione (la seconda 14ina di maggio è andata già a farsi fottere) non
incuriosisci minimamente il turista di passaggio che, magari, tornato a casa
nel suo paese di residenza si fa una ricerca e, magari bis, si incuriosisce
(dopo aver tradotto il sito dall’italiano all’inglese) e forse forse un giro a
Nola a giugno se lo fa pure…
Dunque, a conti fatti, IL
MANIFESTO FUNZIONA solo per noi nolani (e neppure tutti). Che ce lo
guardiamo e diciamo: com’è artistico, com’è bello, che concetti che esprime etc
etc etc…
Se poi lo scopo è autocelebrativo (tipo una FONDAZIONE BELLA
E PREPARATA fa un MANIFESTO BELLO E IMPORTANTE) allora il manifesto funziona,
ma solo per la Fondazione e qualche suo lacchè (che si contano sulle dita di un
piede).
Quindi, per concludere: può essere bello, artistico e
supercazzuto quanto si vuole, ma in pubblicità e comunicazione un MANIFESTO NON DEVE PIACERE MA FUNZIONARE…
E se queste regole basilari della comunicazione e del
marketing non sono conosciute dalla Fondazione (la cabina di regia per la
promozione della nostra Festa) che indicazione pensate possano dare alla
agenzia che si è occupata del manifesto? (la risposta datevela da soli).
PS Nulla da togliere
ai ragazzi di Villaggio Creativo (il manifesto è un gran bel prodotto
grafico-artistico) ma, secondo me, resta fine a se stesso
PS2 Un grazie speciale
lo meritano due grandi professionisti della comunicazione se oggi ho quanto meno
le basi per affrontare marketing e comunicazione lo devo al loro (e un poco ai
tanti testi e blog che quotidianamente studio)
PS3 Se finalmente sono riuscito ad essere breve e (cir)conciso mi premiate con un commento (o like). Gracias
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