Questo blog pezzotto si sta evolvendo, cominciando ad avvalersi della collaborazione di altri autori. Come promesso, questa volta è il turno di Valerio Lauri, altra firma cazzutissima nelle infernali fucine della comunicazione nolana. Pubblico le sue pagelle sull'edizione Festa dei Gigli 2016... e l'asticella della qualità si impeeeenna. Buona lettura...
Si chiude
un'altra edizione della kermesse più amata dai nolani, più della Cuccarini, più
della spaccata di Heather Parisi, più di un'iniziativa dell'Assessorato ai Beni
Culturali (applausi di sottofondo). I Borbone, che dal balcone del Comune della
città di Nola si prendono la rivincita contro Minichini, Morelli e Silvati,
quasi 200 anni dopo, sono una tentazione troppo banale da trattare per cui non
lo faremo. Forse in minima parte.
Federico Zampaglione, coi suoi Tiromancino, chiude la Festa dei Gigli 2016, festeggiando il suo compleanno sul palco e annunciando a gran voce “Non potevo scegliere posto migliore di Nola per festeggiarlo!”. Si fosse trovato alla famosa “Sagra della Volìa Cazzata” (giuro che esiste), probabilmente avrebbe detto lo stesso, ma tant'è. In compenso, nessuna menzione d'onore dal palco per sindaco o assessore preposto. Male male male, Zampaglione. Per cui, beccatevi il pagellone che non vota, così non viene strumentalizzato, con tanto di tributo al grande Bud Spencer, da non prendere troppo sul serio soprattutto quando si parla di paranze.
Federico Zampaglione, coi suoi Tiromancino, chiude la Festa dei Gigli 2016, festeggiando il suo compleanno sul palco e annunciando a gran voce “Non potevo scegliere posto migliore di Nola per festeggiarlo!”. Si fosse trovato alla famosa “Sagra della Volìa Cazzata” (giuro che esiste), probabilmente avrebbe detto lo stesso, ma tant'è. In compenso, nessuna menzione d'onore dal palco per sindaco o assessore preposto. Male male male, Zampaglione. Per cui, beccatevi il pagellone che non vota, così non viene strumentalizzato, con tanto di tributo al grande Bud Spencer, da non prendere troppo sul serio soprattutto quando si parla di paranze.
Fondazione Festa dei Gigli - I QUATTRO DELL'AVE MARIA
Partiamo dalle note liete... Ok, detto ciò, passiamo a quelle dolenti. Dopo
l'anarchia dei gigli spogliati bagnati e dei gigli spogliati fortunati, ci si
aspettava un segnale forte dal superdirettivo di un Patrimonio Immateriale
UNESCO. Non era facile gestire 6 macchine da Festa tutte da un lato. Così,
hanno pensato bene di non farlo affatto. Sovraffollamento la mattina risolto
solo dal buon senso dei paranzari, con qualche piccola tensione sfiorata ed
evitata con intelligenza. “La ballata dovrà terminare entro le ore 6 del lunedì
mattina.” Detto, fatto. Alle ore 10 del mattino, il Giglio del Sarto (l'ultimo
per i profani) non aveva ancora concluso il suo percorso. La fenomenale idea di
riportare in voga il “trase e aiesc” ha davvero portato i suoi frutti. Davvero.
Davvero davvero.
Varre e Varrielli - … PIU' FORTE RAGAZZI!
Ok, c'è un famoso verso di una famosa canzone dei gigli che recita “L'amma spezza',
sti varre sotto 'o giglio l'amma spezza'...”. I poveri pezzi di castagno
lavorato e levigato a cadere sotto i colpi di spalla impietosi dei cullatori,
però, sono stati decisamente troppi. Impressionanti “le vittime lignee”
soprattutto delle paranze barresi (ma non solo), spesso tranciate di netto. A
testimonianza che non ci sono più le varre di una volta e che il tonno Rio Mare
potrebbe essere interessato ad entrare come sponsor della prossima Festa.
Giglio Sostenibile - IO STO CON GLI IPPOPOTAMI
L'iniziativa della Fondazione non è andata a buon fine. E fin qui, nessuna
notizia degna di nota. La vera notizia è che la colpa, almeno stavolta, non è
dell'organo più amato dai nolani (si sente che è ironia, vero?). Un tappeto di
pattume ha accolto gli ultimi gigli e i nolani nelle ultime serate post-Festa.
Plastica, vetro, varrielli tranciati di netto e spalle stracciate. Più che
basolato, un campo di battaglia.
Rivestimenti del 2016 - QUATTRO MOSCHE DI VELLUTO GRIGIO
Un incubo. Per chi non ne capisce di arte, ovviamente. Tra trappole per
insetti, lampioni cimiteriali, catene costrittrici, sipari alla Twin Peaks,
foto di defunti, foto di non defunti (ma rappresentate come tali), sembrava di
essere sul set di un film di Dario Argento. Buongusto cercasi. Ma, a questo
punto, abbiamo paura della riesumazione del famoso Fred.
Fabbro e Sarto - AL DI LA' DELLA LEGGE
Non ci si poteva aspettare altro spettacolo da paranze come Trinchese e
Insuperabile, le paranze numericamente più fornite, se non una sfida all'ultima
girata. Chi la dura la vince. Di sicuro, a non durare sono molti spettatori
sfiniti che si arrendono alle braccia di Morfeo. A molti altri, però, il tutto
piace e allora gira che ti rigira, ora dopo ora, la sensazione è che potrebbero
continuare all'infinito, a colpi di squali
e fruste.
Venditore di
bandiere del Regno delle due Sicilie - SUPERFANTAGENIO
Qualora la scelta di invitare gli eredi (pezzotti) dei Borbone non fosse stata
abbastanza poco felice, ci ha pensato il marcheting (volutamente scritto
pezzotto) a rendere il tutto più inverosimile. Un venditore di bandiere del
Regno delle Due Sicilie in Piazza Duomo la domenica della ballata è inutile
almeno quanto un richiamo della Fondazione. Non a caso, qualcuno chiede
“Scusate, ma di che paranza sono questa bandiere?”.
Il Salumiere che esce dai quartieri -
ANCHE GLI ANGELI MANGIANO FAGIOLI
Chi ha vissuto la Festa che fu, non può non aver provato una grande emozione a
vedere un Giglio uscire dai quartieri. Lo spettacolo era assicurato e, a dirla
tutta, così è stato. Stando alle parole pronunciate dal microfono, la cacciata
consisteva nell'entrare anche in piazza. Di fronte alle emozioni (non quelle
dei fagioli), anche le modifiche strutturali apportate al Giglio per passare
'sui quartieri' passano in secondo piano.
Il Maestro Di Festa del Calzolaio Antonio Di Somma - UNO SCERIFFO
EXTRATERRESTRE... POCO EXTRA E MOLTO TERRESTRE
Procacciatore audace di aforismi, pare che la Mondadori gli abbia già offerto
un contratto per fare, delle sue sentenze, un libro, destinato ad essere un
best seller, dal titolo “L'Eleganza” . La mattina gioca col telecomando avanti,
indietro, time-out, la sera gioca con l'orologio dalla testa grande e alle
Carceri apre un varco spazio-temporale e porta la Fantastic Team a scrivere la
storia.
La Paranza Stella - CANTANDO DIETRO I PARAVENTI (o davanti i para.... vabbè ci
siamo capiti)
E' stato un anno particolare per la grande famiglia rimasta fuori dai giochi
della Festa 2016. Una delle pochissime paranze rionali, costretta ad esprimere
la sua partecipazione in maniera soltanto collaterale. Eppure loro ci sono
stati, tutto l'anno, prima silenziosi in Duomo e poi rumorosi fino alle stanze
comunali. La risposta è stato un Angelus del sindaco, con tanto di applauso.
Chi scrive si astiene da ulteriori commenti per evitare querele.
La fanfara
classica sul Giglio – CHARLESTON
Polemiche su polemiche, comitato scarno, avversione di parte dei nolani. Ma il
Bettoliere 2016 ha un grosso merito. Ha riportato sulle tavole della musica la
fanfara composta da fiati. Il risultato è stato un favoloso salto nel passato,
con melodie classicheggianti sostenute dalla voce inconfondibile di Tino
Simonetti. In una Festa in continua evoluzione, in cui il rispetto della
tradizione viene sempre più ignoranto, se non calpestato, una boccata
d'ossigeno. Anche a costo di sacrificare la modernità.
Il Vescovo di Nola - PORGI
L'ALTRA GUANCIA (che te ne do n'altro paio)
Niente blasfemie, ma Mons. Beniamino De Palma ha “buttato il giglio addosso” a
tutti sin dalla S. Messa del Cullatore. Gli è bastato sfornare una frase che ha
scatenato un applauso che nemmeno Trinchese a Via San Paolino: “La differenza
tra Nola e gli altri paesi dove ballano i Gigli è che a Nola il protagonista è
San Paolino”.