martedì 16 maggio 2017

In scadenza di mandato il cda della Fondazione comincia a programmare il futuro (e pure mi sembra giusto)



Da un giorno all’altro la Fondazione Festa dei Gigli ha cominciato e rendere pubblici tutta una serie di documenti. Oh, uno chiede di rispettare gli obblighi di legge pubblicando i bilanci e invece, da un giorno all’altro, ti ritrovi online tutta una serie di verbali e sedute del cda (consiglio di amministrazione) che mi è venuta la congiuntivite a furia di stropicciare gli occhi. Ahhh… quant’è bella trasparenza. 

UE’, MA CH’E’ SUCCIESS? In uno di questi verbali (12 aprile 2017) si discute in merito all’annullamento della manifestazione di interesse a reperire soggetti interessati a raccogliere sponsorizzazioni. La volontà di affidare ad un soggetto esterno la raccolta di sponsorizzazione tramite una manifestazione di interesse venne resa pubblica sette mesi fa ma, guarda caso, non c’è stata possibilità di dare seguito all’azione e di conseguenza adesso i tempi sono ristretti vista la festa imminente. Da qui si passa prontamente alla proposta di “INDIRE GARA DI APPALTO PER RACCOLTA SPONSORIZZAZIONI PER IL TRIENNIO 2018-2020”. Non solo, viene proposto di affidare da “ora in poi tutte le manifestazioni di interesse ed i bandi ad un soggetto specializzato: il CUC (centrale unica di committenza)”.
Con la Chiesa ‘colpevolmente assente’ (ancora una volta!!!) viene presa una decisione vincolante per il prossimo cda (che lo ricordiamo viene nominato ogni 5 anni ed è l’organo amministrativo dell’ente). Nonostante l’opposizione del tesoriere Gaetano Fusco che vota contro (“un cda in scadenza di incarico non può vincolare la programmazione di quello futuro” si legge nel verbale), la Fondazione a maggioranza (Soprano, Santella e Barbalucca) approva che “venga indetta una gara d’appalto della durata triennale per la raccolta delle sponsorizzazioni negli anni 2018-2019-2020 con l’impossibilità per l’aggiudicatario di sottoscrivere contratti di sponsorizzazioni della durata superiore ad un anno”.
Con questa mossa l’attuale cda, che non è stato in grado di programmare NIENTE in cinque anni, vuole vincolare (e limitare) la programmazione di quello che si insedierà a breve. Affidando tutto al CUC. Ma questo vi sembra normale? A me onestamente fa rabbrividire. Certo, se l’attuale cda dovesse essere rinnovato in toto l’operazione potrebbe avere pure un senso, ma, a parer mio quanto deliberato ad aprile resta davvero SCANDALOSO!!! Ovviamente nessuno che si incazza o si indigna (come avviene quotidianamente per il fenomeno delle feste fuori paese).

E’ UNA CATENA… che ghiaccia il sangue nelle vene. La decisione dell’attuale cda della Fondazione vincola quello che verrà a breve. Anche se per ora è ancora tutto in fase di start up, se quanto deliberato dovesse concretizzarsi prima della nomina del nuovo consiglio di amministrazione, questo si ritroverebbe in pratica con mani e piedi legati. Un incaprettamento che andrebbe a limitare notevolmente l’operato e la programmazione (tre anni su cinque) del futuro organo direttivo di un ente che, delibera dopo delibera, appare sempre più legato alle amministrazioni locali e di conseguenza, alla politica assumendo sempre di più il ruolo di burattino parafulmine. Ipotesi questa legittimata dal ‘caso CUC’.

Il CUC (centrale unica di committenza). Che sarebbe l’Agenzia di Sviluppo. In pratica la Fondazione ammette, all’interno del verbale, la propria impossibilità (o incapacità) a gestire gare e manifestazioni di interesse manifestando la volontà (unanime) a delegare il tutto all’agenzia di sviluppo dell’area nolana. E’ una cosa buona? Io dico di no!!! In primis perché di fatto riduce il ruolo del cda a mero gestore dell’ordinaria amministrazione (quindi a dei burattini).
L’agenzia di sviluppo, inoltre, è un organismo fortemente politicizzato (giusto o sbagliato che sia), con gli onorevoli di turno (o meglio l’onorevole) che ne fanno il bello e il cattivo tempo. La Fondazione sulla carta è nata proprio per ‘allontanare’ la gestione della festa dei gigli dalle mani della politica. O almeno così dichiarava qualche anno fa il sindaco Biancardi. Con questo atto ufficiale la gestione della festa ritorna (SULLA CARTA) nelle mani della politica. Sia in teoria (cosa che non ha mai cessato di essere) che in pratica. Della serie: la forma è sostanza.

L’ESCLUSIVA. Chi bazzica nell’universo marketing sa bene che nessun privato (azienda o agenzia) si occuperebbe di gestire le sponsorizzazioni private per un evento senza avere l’esclusiva. In pratica ogni sponsorizzazione dovrebbe passare per il soggetto (azienda o agenzia) a cui verrà affidato questo compito. Inutile ricordare che da ogni sponsorizzazione ne deriva un utile anche per il mandatario (azienda o agenzia). Per fare un esempio: se Expert volesse sponsorizzare un evento della Fondazione con totmila euro, una percentuale andrebbe a chi gestisce e raccoglie gli sponsor. Onestamente non mi sento di esprimere giudizi in merito a ciò. Non c’è dubbio che per il carattere “fiduciario” delle attuali sponsorizzazioni questa operazione potrebbe comunque risultare controproducente, di contro però ci sarebbe la possibilità di aprirsi a partner di rilevanza nazionale ed internazionale. Sempre che il bando non sia preparato su misura per gli amici degli amici. Staremo alla finestra.

NOI SIAMO NOI E VOI NON SIETE UN C***O. Giusto per. In attesa della ratifica da parte dei soci dei bilanci della Fondazione, è già nota la notizia del taglio di fondi da parte dell’amministrazione comunale. Circa 60mila euro in meno dell’anno passato (e di quello precedente pure). In pratica la Fondazione si ritroverà a gestire i giorni clou della festa con il minimo indispensabile per l’ordinaria amministrazione. Certo, la Fondazione in questi anni non è stata in grado di reperire sponsorizzazioni che la rendessero “autonoma”, ma nello stesso tempo con questo taglio la si rende di fatto un ente in grado solo di assegnare i gigli (diciamo così) e mettere un paio di luminarie e allestire un palco. Alla faccia della promozione e valorizzazione della Festa, da statuto il primo FINE della Fondazione Festa dei Gigli…. Della serie “era meglio quando non si stava peggio”.


Nessun commento:

Posta un commento