lunedì 6 novembre 2017

Metti un Sant’Agnello la domenica mattina (con le donne a casa a cucinarlo al forno e i giocatori muti)



In esto mundo todo cambiarà, pure l’orario delle partite. Il calcio spezzatino fa skyfo. La Festa dei Gigli non è più quella di un tempo. E le musiche, i fiati. I giovani di oggi hanno perso i valori. E adesso, ci si mette pure il Nola che gioca la domenica mattina alle 11.30. Dove andremo a finire. E le mezze stagioni?

Ma tanto è tranquillo: vinciamo facile (aehhh, mang e can).
Con chi giochiamo? Sant’Agnello. Si al forno con le patate. Tristezza infinita.

Ohh, hai visto si è dimesso il presidente Avella? Chiiiiii?
Per il bene del Nola! Ehhhh?
Motivi familiari… Ma che stiamo a scuola?

Il buongiorno si vede dal mattino. Niente torrone o cioccolata. Secondo qualcuno si è girato, è una faida familiare. Il vecchio spacciatore ha già ripreso il suo posto sugli spalti. Avvisa i primi clienti. Oggi solo caramelle. Si ritorna all’antico. Mi devo ripigliare tutto quello che è mio.

Si entra in campo. Uà, un’altra volta la maglia arancione!!! Vabbè, ma quello ieri era Sant’Expert, è per festeggiare.

Si parte. Bene. Per 30 minuti è un bel vedere. Bello… Insomma, gradevole. Come era il fatto. Il tichi taca.

Si nota la scarsa, scarsissima presenza del pubblico femminile. Ci resto davvero malissimo. Ehh, ma vabbé è giusto così: la domenica mattina 'stanno a cucinare'. E le femministe mute.

Ma lo facciamo un ape?

Ore 11.50. Dalla panchina urlano: “va tutto bene, va tutto bene”. Ok guagliù. Tuttappost. Ora ce ne possiamo tornare a casa.

Ore 12. Il sole coce un pochino. Gaetano Ruoppo (maglione egiubbino, ma comm e fatt) si sposta all’ombra degli alberi presenti nel settore ‘stampa’, ma poi ritorna al suo posto a faticare sulle impalcature.

Classe 98, 99, 00? Per dieci minuti sugli spalti non si chiacchiera, si fa filosofia. E alla fine non se ne viene a capo.

Il sole coce abbastanza. Ma io sono furbo e avevo previsto tutto. Sotto il giubbino la maglia a maniche corte. E vieni!!!!!!

A fine primo tempo parte della tifoseria in tribuna nord emigra su verso quella sud. Così diamo l’impressione che siamo tanti e lo stadio è tutto pieno.

I numeri. Tra primo e secondo tempo conto (giuro, l’ho fatto davvero) le donne presenti sugli spalti. Sono 13.

Inizia il secondo tempo. Il Nola attacca alla mia destra, a favore di sole.
Senza occhiali sembro la piccola (piccola mo’) vedetta lombarda. 

Qualcuno è stato più astuto di me e vede la partita con gli occhiali da sole (ma la maglietta a maniche corte resta un colpo di classe).

Nessuna figura istituzionale o altro (eh eh, altro che bandiere, qua siamo in attesa dei fuochi di artificelettorali). Solo qualche selfie ‘gigliobenefico’ sulle due tribune. Oggi la passerella, comunque, era nel centro storico. Stà la bandiera del Salumiere. I nuovi maestri di festa accolgono la bandiera da quelli vecchi (che poi sembra tutta una cosa tra loro e loro). Ma il Cimitile ha giocato ieri. In trasferta? Dove a Brusciano? 

Sussulto femminista. Al minuto 53 arriva Carmela Cassese, avvocato, imprenditrice (Libreria Bibì&Cocò, uno spettacolo- ci dovete andare assolutamente!!!) ma soprattutto presidente della Commissione Pari Opportunità. Allo stadio (stadio mò, campo di pallone) accompagnata dai figli (è il duro mestiere di mamma, ma qualcuno deve pur farlo). E' proprio un segnale: la donna emancipata va allo stadio pure la domenica mattina. E comunque le ‘donne’ passano a 14.

Per fare le salsicce ci vuole la carne. Si ma il problema è: a punta di coltello o col tritacarne?

Mannaggia à Culonn… (nel senso del giocatore o della colonna?)

Neppure la forza di gridare “cambia”.

Messaggi subliminali. Minuto 77’, continua ad andare tutto bene. Sì, ma secondo me mister Liquidato vuole dire un’altra cosa. Cosa c’è dietro? 

Tra infinite bestemmie e crisantemi vari, mammt come se fosse antani, la partita scivola via senza sussulti ed emozioni. Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto che sia mi frega poco. Di corsa tutti a casa: la braciola ci aspetta!

PS. Conoscendo la suscettibilità di qualcuna, postmetto l’equazione donna=cucina=domenica mattina è solo un gioco ironico. Che non mi rappresenta affatto, ma mi ha fatto sorridere l’affermazione di qualche spettatore. L’assenza sugli spalti del pubblico femminile comunque si è sentita. Nel calcio a Nola la figura femminile è fondamentale. Basti pensare che ai miei zii, che mi hanno trasmesso la passione per il Nola, allo stadio li portava mia nonna Maria. Quindi… Chi mi conosce sa cosa penso (o almeno ci provo). A casa la domenica cucino io e faccio pure i piatti (lo faccio davvero, ma sono ironico). E comunque se non ci credete, chiedete a mia moglie. 

PS2. Gaetà, io foto non ne ho fatte, confidavo in te… ma pure tu… almeno una. Guarda che pezzotto ho dovuto mettere….
Nola in divisa arancione per festeggiare Sant'Expert

Nessun commento:

Posta un commento