giovedì 26 aprile 2018

Non chiamatela campionessa, lei è solo Cecilia Di Laora (pure se ha vinto un campionato del mondo)


Quando era piccola ha dovuto scegliere tra continuare Danza o Judo. E lei, ovviamente ha scelto Judo. E' cominciata così la storia di Cecilia Di Laora che l'ha portata a diventare campionessa mondiale di Pankration oltre ad essere una delle migliori atlete in Italia per la sua categoria sia di Judo che Ju Jitsu. E tra una gara e un allenamento Cecilia va a scuola, dove impara violino e percussioni, e da sola ha imparato a suonare il piano. No, tranquilli. Cecilia non ha i super poteri e non arriva da un altro pianeta. E' solo una adolescente con la capa fresca che si diverte tantissimo.

CHI E' CECILIA? Quinta classificata agli ultimi campionati nazionali di judo (categoria Esordienti B – 70 kg). Secondo posto agli ultimi campionati nazionali di Ju Jitsu di categoria. Campionessa mondiale, europea e italiana di Pankration. Cecilia Di Laora, 15enne savianese è questo e molto altro.
Capa fresca (anzi freschissima) e testa dura, si definisce “sicura di me e nello stesso tempo un po’ pazza, forse iperattiva”. Cecilia oltre allo sport va anche a scuola (vabbuò, ci mancherebbe), talvolta fino al pomeriggio inoltrato perché ha scelto di fare dei corsi in più rispetto a quelli obbligatori. E fino a poco fa suonava anche in un gruppo.

Ma il tempo per gli amici?
“Ehhh… Non è facile trovarlo, soprattutto se anche nei fine settimana spesso sei impegnata nelle gare. Un’amica ogni tanto si lamenta che ho poco tempo per lei”.

La vita di un’atleta giovanissima che pratica arti marziali a certi livelli è dunque tutto sacrificio, sudore e mazzate….
“A me piace tantissimo. Cioè non lo vedo come un sacrificio. Io adoro allenarmi. Anzi, mi allenerei ancora di più di quanto faccio adesso. Ma purtroppo il palazzetto dove ci alleniamo non ha tutta questa disponibilità”.

La tua giornata tipo deve essere un casino esagerato…
“Divertente direi. Ad esempio il lunedì esco alle 18.15 da scuola e scappo velocissima in palestra dove finisco alle 22. Il giorno dopo devo andare a scuola… e basta. Questo è il mio prototipo di giornata”.

Per fortuna il sabato puoi uscire…
“Guarda, quando ci sono le gare, e quindi quasi sempre, neppure il venerdì…”.

Ricapitolando. Campionessa mondiale, europea e italiana di Pankration. Vice campionessa italiana di Ju Jitsu e quinto posto agli ultimi campionati italiani di Judo…
“E potevo essere pure campionessa italiana di Ju Jitsu ma in finale… vabbè, non mi sembra il caso…”.

Che cosa non ti sembra il caso?
“Niente ho appoggiato la mano sulla spalla (e mima il movimento) della mia avversaria e invece è successo un macello, come se l’avessi colpita in un occhio (colpo proibito)e mi hanno squalificata. Guarda una roba che se ci penso…”.

Comunque non è facile praticare a certi livelli tutte queste discipline…
“Molte si somigliano e mi viene naturale. Un po’ di difficoltà c’è soprattutto per le varie categorie di peso. Una volta ho dovuto passare una giornata intera avvolta in mille coperte a sudare per entrare in una categoria. E’ stato divertente però”.

Come hai cominciato…
“Da piccola facevo danza e judo. Poi gli impegni cominciavano ad accavallarsi e ho dovuto scegliere. E ho scelto il judo”.

Ma anche perché tuo padre è un maestro di arti marziali (mi suggeriscono dalla regia)…
“Mmmmh… No, no… ma pure se non insegnava mio padre. Avrei scelto comunque quello”.

Una campionessa che pratica tre discipline…
“E non vedo l’ora di cominciare la MMA. Adoro quei colpi in faccia (in realtà dice pugni, cioè le piaccioni i pugni in faccia)”.

Suggerisco, visto l’affinità con Pankration: ma la greco-romana no? In Italia abbiamo un’ottima scuola e tradizione…
“Quale sarebbe? Ahh.. Sì sì, ho capito… quella con la tutina sexy… No no no…”.
Interviene il padre: “Ha qualche dubbio sulla tutina… (ridiamo).  A parte quella, è già stata contattata da un maestro ma si sarebbe dovuta tesserare per un club pugliese e non poteva. Però ammetto che ci stiamo pensando… La greco-romana è molto affine al pankration d’altronde”.

Comunque da queste parti non è proprio normale trovare una ragazzina che pratica questi sport a livelli così importanti…
“E’ vero, sono sport che nei pregiudizi delle persone sono prettamente maschili. Al sud poi… Però ammetto che non è facile trovare altre ragazze come me. Per questo sono praticamente obbligata ad allenarmi con i maschi. Se pensi che questi sport anche negli allenamenti il combattimento è fondamentale… Combatto quasi tutti i giorni con dei ragazzi… E li batto pure”.

Vai a scuola, dicevamo…
“E pure bene”
La mamma ride e dice: “adesso non esageriamo. Per esempio l’insegnante di violino a scuola ha detto che gli sport che pratica non sono proprio adatti, visto che le mani per suonare sono importanti e lei invece…”.
Ma Cecilia interrompe: “Guarda qua queste dita. So storte eh… Hai visto come so storte (e ride). Sto sempre fatta male, una volta la mano un’altra il ginocchio… Ma che devo fare… Mi piace”

Cosa studi?
“Vado al liceo musicale a Nola. Studio violino e percussioni… Poi suono il pianoforte e il basso, ma questo a casa. Il pianoforte ho imparato a suonarlo da sola”.

Poi mi hai detto che hai un gruppo….
“Avevo un gruppo, prego”.

Ahhh… Scusa. Perché hai lasciato?
“No, quale lasciato. Io non ho lasciato proprio a nessuno. E’ che nel mondo della musica c’è bisogno di persone all’altezza di poter affrontare determinate situazioni. Bisogna trovare le persone giuste con le quali condividere quello che si fa. Punto e basta”.

Il futuro di Cecilia?
“(ride)Aeee…  Nel senso che voglio continuare a frequentare la scuola e a combattere. Sicuro c’è solo che voglio cominciare a provare MMA…”.

In bocca al lupo allora.
“Crepi”.


Cecilia con la nazionale Italiana ai mondiali di Pankration (Grecia)


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